Corriere della Sera – App4Mi, fare squadra per una città più fruibile

Corriere della Sera – 18 giugno 2013.

Corriere.it – 18 giugno 2013. 

http://milano.corriere.it/milano/cronaca/speciali/2013/app4mi/notizie/18-giugno-open-campus-mezzotero-gasperini-rapagna-carnevale-maffe-2221718761593.shtml

App4Mi, fare squadra per una città più fruibile

L’incontro. Concorso di idee su strumenti digitali innovativi

di Massimo Rebotti

«Questo è un Paese in cui non ci si mette d’accordo neanche alla riunione di condominio, ma il futuro è solo di chi sarà capace di fare sistema». L’applauso che segue definisce bene lo spirito del workshop di App4Mi, il concorso promosso da Comune e Rcs per incentivare (e premiare) chi si inventa strumenti innovativi, applicazioni per smartphone e tablet, per vivere la città. In una sala, piena, dell’Acquario, si discute appunto di come si possa superare la logica del «condominio» e costruire invece un’ecosistema «fluido e sostenibile» per le start up digitali. Si parte da Milano e quella di App4Mi è la prima pietra del sistema. Il professore di Strategia alla Sda Bocconi, Carlo Alberto Carnevale Maffè, accende la tavola rotonda: «Dallo Stato abbiamo bisogno di poche cose: che renda liberi e contendibili i mercati, e molto più flessibili i contratti di lavoro per i giovani». Al resto, sostiene, penserà lo spirito imprenditoriale, le start up si fanno con le idee e «a pane e cipolle». Prima dei soldi, si appassiona il professore, «ci vuole la domanda, i clienti». Il cuore del workshop è proprio qui: quale carburante serve a un’impresa innovativa per stare in piedi e, un domani, decollare. Aurelio Mezzotero, investiment director di Atlante Ventures del gruppo Intesa Sanpaolo, si occupa proprio di questo: sostenere con capitali «di rischio» le buone idee. Da investitore professionale sottolinea il ruolo del pubblico: «Innanzitutto – sostiene – perché l’innovazione stessa èun bene pubblico». Insomma, se il mercato all’inizio non c’è, dall’istituzione può arrivare, senza dirigismi, una mano per crearlo. Enrico Gasperini, presidente di Digital Magics, porta la sua esperienza di imprenditore digitale e contesta, almeno in parte, il mito delle start up senza un euro, che da uno scantinato scalano la Borsa: «L’innovazione ha bisogno di capitali, non solo di sudore». E sul banco degli imputati torna lo Stato che sovvenziona «il mattone o il tornio» ma non ha progetti per il digitale. Alceo Rapagna, chief digital officer di Rcs torna sul punto: «Il difficile per una buona idea non è la fase iniziale, ma quando hai bisogno di far vedere che funziona, è utile e ha un mercato: è in quel momento che ci vogliono investitori che diano una mano». Fare sistema, appunto, uno degli obiettivi che si è dato App4Mi.

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