Startupitalia.eu – 28 novembre 2014
http://smartmoney.startupitalia.eu/47257/startup/prestiamoci-ecco-perche-trustbuddy-ci-ha-comprato/
Prestiamoci: “Ecco perché TrustBuddy ci ha compratoâ€
Prestiamoci racconta la sua exit da 5,3 milioni. La svedese TrustBuddy ha bisogno dei suoi prestiti a lungo termine per competere a livello globale.
Per volare alto bisogna guardare oltre i confini italiani, sia in termini di mercato di riferimento sia per la raccolta di fondi. Michele Novelli, fondatore e Ceo di Prestiamoci, non è il primo a dirlo e non sarà sicuramente l’ultimo. Ma lo fa, questa volta, con la mano ancora calda dopo la stretta di TrustBuddy. Una stretta da 5,3 milioni di euro: tanto hanno sborsato gli svedesi per rilevare la startup fintech nostrana attiva nel campo dei prestiti fra privati. “Tre delle più importanti piattaforme del mondo ci avevano contattato, TrustBuddy è stata più veloce e incisiva e il loro modello è complementare al nostroâ€, spiega Novelli. Il risultato arriva a pochi mesi dal rilancio della piattaforma (che avevamo raccontato qui) “durante i quali siamo arrivati a 20-30 prestiti erogati al mese per una cifra fra i 100mila e i 150mila euroâ€. A ingolosire TrustBuddy, società quotata alla Borsa di Stoccolma, è stata la possibilità di ampliare il suo raggio d’azione attraverso le acquisizione di Prestiamoci e dell’olandese Geldvoorelkaar, avvenute contestualmente. Gli svedesi “viaggiano a quota 300mila clienti e 70mila prestiti all’anno nel campo dei cosiddetti short-term loans, i prestiti di entità ridotta da restituire in meno di un annoâ€. “In Italiaâ€, spiega Novelli, “non c’è mercato, mentre nei paesi del Nord sono molto sviluppatiâ€. Per guardare al resto del mondo, con l’obiettivo dichiarato di diventare punto di riferimento globale del peer-to-peer landing, TrustBuddy ha bisogno dei prestiti per le piccole aziende degli olandesi e di quelli a lungo termine della startup italiana. Durante il prossimo anni i tre servizi saranno integrati in un’unica piattaforma. Prestiamoci “per ora continuerà a lavorare dall’Italia e in Italia con il suo marchio, più avanti vedremoâ€. Di sicuro c’è che la strategia di Novelli di guardare oltre i nostri confini ha pagato, nel vero senso della parola: “Se mi fossi limitato all’Italia sarebbe stato complesso. I capitali disponibili sono pochi e guardano in altre direzioni, con un’eccessiva concentrazione sul modello di business. Questo è un mercato in grande crescita e ha bisogno di 20 milioni di euro per esplodereâ€. Dalla Svezia ne sono arrivati più di 5. E il sogno di conquistare il mondo intero.