Il Sole 24 Ore – 29 aprile 2015
Oscurate 19 edicole online «pirata»
Le copie digitali venivano acquisite dagli hacker prima ancora che il giornale andasse in stampa, forzando i sistemi informatici delle imprese editrici. Poi i contenuti venivano caricati su siti illegali, per completare il gioco. La remunerazione? Click e introiti pubblicitari.Il circolo vizioso è stato scardinato da quelli che una nota della Gdf ha definito autentici «pedinamenti digitali» che hanno portato all’oscuramento di 19 siti-edicola pirati, alle perquisizioni dei presunti responsabili e a 5 denunce.Si tratta dell’operazione “Black Press Review”, condotta dalle Fiamme gialle «con la concreta e fattiva collaborazione della Fieg (Federazione italiana editori giornali) e di alcune delle maggiori testate giornalistiche nazionali». Proprio grazie agli editori è stato infatti possibile far partire i “pedinamenti digitali”.Apprezzamento è stato espresso dal sottosegretario alla Presidenza del consiglio con delega all’Editoria, Luca Lotti: «La salvaguardia del diritto d’autore è una precondizione fondamentale della libertà di stampa e del pluralismo dell’informazione».A essere prese di mira dall’operazione della Gdf sono state le edicole “online”, allocate su server nazionali ed esteri (tra cui Repubblica Ceca, Russia, Moldavia, Svizzera e Stati Uniti). Oltre ad hacker persone fisiche, a risultare coinvolta è anche una piccola società attiva nelle rassegne stampa.«Esprimo il più profondo apprezzamento - ha commentato il presidente Fieg Maurizio Costa – per l’operazione “Black Press Review” condotta dal Comando Unità speciali della Guardia di finanza, su delega della Procura della Repubblica e del gip del del Tribunale di Roma: un segnale importante di sensibilità per il settore dell’editoria». Per il presidente degli editori, «negli ultimi anni si è affermato un trend crescente di accesso ai contenuti illegali». Insomma, si deve parlare di «”patologie del sistema”, rispetto alle quali occorre rispondere sia ampliando e rafforzando l’offerta legale di contenuti, sia con strumenti di enforcement rapidi ed efficaci che offrano soluzioni tempestive, immediate e definitive nella tenuta dei risultati».C’è dunque la consapevolezza della necessità di doppia azione, fra cui la promozione dell’offerta legale. Su questo fronte, per i lettori gli editori sono partiti con “ Edicola Italiana”, uno strumento aggiuntivo rispetto all’offerta delle singole case editrici grazie a un “chiosco digitale” per comprare, leggere e abbonarsi alle versioni digitali di quotidiani e magazine, in attività da gennaio.L’azione nei confronti del mondo delle società di rassegne stampa ha invece preso corpo nel “Repertorio Promopress”: la Srl che fa capo alla Fieg e che ha lo scopo di raccogliere i compensi dello sfruttamento dei diritti di riproduzione. Al momento hanno aderito all’accordo 17 società di media monitoring. Mancano le due maggiori – Eco della Stampa e Data Stampa, detengono attorno al 70% del mercato – con le quali è in corso un contenzioso presso il tribunale di Roma.