Corriereinnovazione.corriere.it – 20 maggio 2015
Italia Startup tocca quota seicento e cerca il successore di Donadon
Quattro nomi per il nuovo presidente: Macola, Bicocchi Pichi, Pavone e Perdichizzi. A giugno l’assemblea
di Luca Barbieri
Quattro nomi, un unico obiettivo: far fare un salto in avanti al sistema dell’innovazione in Italia. E’ partito il processo che porterà alla successione di Riccardo Donadon in Italia Startup, l’associazione di rappresentanza dell’ecosistema dell’innovazione che deve trovare un sostituto al suo fondatoreimpegnato la prossima estate nella quotazione in borsa all’Aim di H-Farm. L’assemblea si terrà a fine giugno ma sono già quattro i primi profili che si delineano per una candidatura: Pier Antonio Macola, Marco Bicocchi Pichi, Layla Pavone, Antonio Perdichizzi. Quattro nomi di alto livello che sono ora sul tavolo ma ai quali potrebbero aggiungersene altri e che potrebbero comunque convergere prima o poi verso una candidatura unitaria. Un segno di vitalità non certo di divisione.
I profili
Il primo nome, è quello di Pier Antonio Macola, ad di Smau, la fiera dell’innovazione, che pare intenzionato a candidarsi con un forte progetto sull’open innovation, ovvero l’incontro tra startup e sistema produttivo esistente. Al nome di Macola, che nel direttivo attuale ha la delega allo Sviluppo dei territori, forte del rapporto consolidato che ha con le regioni grazie alle sue manifestazioni itineranti, si dovrebbe affiancare quello diMarco Bicocchi Pichi. Già business angel
dell’anno nel 2014, torinese di 54 anni trapiantato in Maremma, investitore seriale, Bicocchi Pichi è già da tre anni parte attivissima del consiglio direttivo dell’associazione con delega all’internazionalizzazione. Altri papabili due, per ora, i papabili alla candidatura, entrambi consiglieri, quindi sempre in seno al direttivo, Si tratta di Layla Pavone,
componente del Cda di Digital Magics, grande esperta di internet e advertising online, professoressa e condirettrice del Master Almed/Università Cattolica del Sacro Cuore in Digital Communication Specialist e di Antonio Perdichizzi,
imprenditore siciliano di prima generazione con Tree srl, business angel di Flazio e Orange Fiber, delegato all’education di Italia Startup e presidente del Gruppo giovani imprenditori di Catania.
Quota seicento
Lo scorso 19 maggio il consiglio di Italia Startup intanto si è riunito per ratificare le nuove adesioni e per definire i passaggi formali in vista della prossima Assemblea prevista per fine giugno. Questi i numeri importanti raggiunti dall’associazione: 329 persone fisiche, 153 startup seed, 6 startup consolidate, 56 «partner» delle startup tra incubatori, investitori e abilitatori, 20 aziende mature. Numeri che portano l’Associazione a sfiorare quota 600 soci. «Cresce fortemente la nostra base associativa e siamo contenti di aver raggiunto il numero significativo di quasi 600 associati – afferma Federico Barilli, Segretario Generale di Italia Startup in un comunicato – Il flusso continuo di nuove adesioni conferma il ruolo centrale che Italia Startup rappresenta per tutto l’ecosistema. Una forza attrattiva che arriva a coinvolgere anche quei soggetti considerati solitamente lontani dal mondo delle startup, come le imprese consolidate».
Le nuove adesioni
Durante il Consiglio Direttivo del 19 maggio sono state approvate numerose nuove adesioni in rappresentanza delle diverse componenti dell’ecosistema. Due sono i nuovi incubatori che entrano a far parte di Italia Startup, portando così a 26 il numero complessivo degli incubatori/acceleratori presenti in associazione. Centuria, incubatore privato che ha 2 luoghi di incubazione a Faenza e a Lugo e JCube, incubatore certificato con sede a Jesi (Ancona) di proprietà del Gruppo Maccaferri di Bologna, operante prevalentemente nel settore ambiente e manifatturiero. Sono invece otto i cosiddetti abilitatori che entrano a far parte del network associativo, tra di loro Copernico, business & innovation center locato a Milano presso cui l’Associazione sposterà la sede a partire da giugno 2015, NXT Innovation, società di consulenza in ambito innovazione che ha partecipato con l’Associazione alla recente missione a Singapore, Symbid Italia, portale di equity crowdfunding, di cui il Consigliere Marco Bicocchi Pichi è co-fondatore e amministratore delegato, Milano Notai, primo studio notarile che aderisce all’Associazione, Dell’Apa Garofalo Zonca, dottori commercialisti. Aderiscono inoltre i tre studi legali Jenny, Previti e Trevisan & Cuonzo. Importante anche l’ingresso di Cln Group, azienda di proprietà italiana (famiglia Magnetto) leader nel settore dell’acciaio, che porta a 20 il numero complessivo delle aziende «mature», associate a Italia Startup. L’azienda sostiene da quest’anno Premio Marzotto e intende avviare con l’Associazione un’attività di scouting di startup innovative di prodotto, in coerenza con quanto è in corso con Elemaster Group, con l’obiettivo di condividere con le altre aziende associate che stanno investendo in startup, modelli di matching e buone pratiche di open innovation. Sono infine 6 le imprese che da inizio 2015 hanno aderito all’Associazione come startup consolidate, ovvero quelle che superano 1 milione di euro di fatturato anno: Acusidea, E-Novia, Grs Ricerca e Strategia, Musement, Skebby, ScuolaZoo.