MF – 30 giugno 2015
Uvet viaggia a 2,5 mld di ricavi
IL TOUR OPERATOR CHIUDE IL 2014 IN CRESCITA E STIMA UN ULTERIORE SVILUPPO PER IL 2015
Gli eventi, l’incoming e soprattutto Expo2015 spingono i conti del gruppo controllato da Patanè. La società  al momento non cerca partner. È guerra con Lufthansa.
di Andrea Montanari
Se il colosso cinese Fosun si è aggiudicato lo storico marchio francese Club Med e punta su Alpitour, come Hna-Nh Hoteles e Tui, il gruppo Uvet «non è in vendita» e «resterà al 100% nella mani della nostra famiglia», nonostante gli approcci di altri operatori del settore o dei grandi fondi stranieri. È questo il pensiero dell’azionista unico e presidente Luca Patanè, convinto invece che il settore prima o poi dovrà  consolidarsi. Ma al momento la sua azienda non è al centro del risiko, potendo già contare su una partnership strategica a livello internazionale con American Express (a sua volta in joint venture su alcuni business tematici con i fondi sovrani mediorientali, quali quello della Qatar). Con queste premesse, Uvet conta di arrivare a fine 2015 a toccare un giro d’affari record di 2,5 miliardi, che rappresenterebbe una crescita del 13% rispetto al dato dello scorso anno, 2,2 miliardi. E sarà proprio il fatturato, come annunciato dallo stesso Patanè durante il press tour al villaggio in gestione diretta di Santo Stefano, nell’arcipelago della Maddalena, a trainare i conti complessivi della società : «Dagli 867 milioni del 2014 prevediamo di salire a 1,1 miliardi per la fine di quest’anno», ha confermato Patanè, che per la crescita punta in particolare sugli eventi, sull’incoming e sul business legato alla gestione di 13 padiglioni dell’Expo2015 di Milano. Oltre che sul consolidamento dell’attività nei viaggi d’affari, con la jv con Amex (vedere box in pagina). Attraverso Uvet Lab, il tour operator che conta 1.500 agenzie viaggio ed è presente in 140 Paesi, ha già acquistato 600 mila biglietti dell’Esposizione universale milanese inaugurata a inizio maggio. Di questi ne sono già stati venduti 500 mila. «C’è un’opzione per estendere l’acquisto a un totale di 800 mila biglietti», continua il numero uno di Uvet, che così diventerà  il terzo rivenditore ufficiale della manifestazione. Contestualmente, per centrare gli obiettivi fissati, la società di distribuzione turistica sta definendo le modalità per sbarcare, attraverso i siti online, nei mercati del Nordeuropa, a partire da Norvegia, Danimarca e Finlandia. «Ma presto saremo anche in Germania, Austria e Russia»,specifica Patanè che è già approdato,virtualmente, in Estonia eLettonia. Nuove frontiere che serviranno anche ad attrarre turistiper il resort a 5 stelle nel Nord della Sardegna. E che il business 2.0 sia una delle chiavi per lo sviluppo futuro di Uvet lo dimostra anche la definizione del progetto Tripitaly, un portale nato dalla joint venture con la quotata Digital Magics e Confturismo, che a luglio diventerà  la piattaforma di riferimento del settore. L’investimento iniziale, di 5 milioni, salirà complessivamente a 30-50 milioni. Per questo Patanè sta cercando alleati finanziari, a partire dai principali family office italiani, per una raccolta iniziale di 3.5 milioni. Ma non è escluso che in futuro il progetto sarà sostenuto da alcuni fondi di private equity o altri investitori istituzionali. Un altro fronte caldo per la società di Patanè è il rapporto con il vettore Lufthansa, che di recente ha rivisto la policy sui rapporti con gli operatori turistici. Con Uvet, la compagnia aerea tedesca rischia di rimetterci il 30% dei ricavi, che nel 2014 avevano toccato quota 64 milioni.