Lagenziadiviaggi.it – 2 luglio 2015
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Uvet alla Maddalena: crescita del 28% con il traino di Expo
di Cristina Ambrosini
«La conferenza di metà anno sull’isola di Santo Stefano nell’arcipelago della Maddalena è diventata ormai una tradizione per Uvet», ha detto il presidente Luca Patanè (nella foto). Il resort, ora gestito dal gruppo, era abbandonato ed è stato recuperato con entusiasmo: adesso è ricco di alberi e fiorito di piante, da quelle tipiche sarde, come l’elicriso profumato e il cisto o il ginepro nuragico, a quelle giunte da tutto il mondo.
Ottimo il feedback dei clienti, racconta Patanè: Uvet ha oltre 60 anni di storia e un futuro ricco di novità , che in alcuni casi definisce «empirico». Insomma, tutto è in continua evoluzione.
Il gruppo Uvet è soddisfatto dei risultati ottenuti e prevede di chiudere l’anno con un giro d’affari totale in crescita del 13% a 2,5 miliardi di euro. Un trend che appare inarrestabile. È soprattutto il giro d’affari diretto a fare da traino (+28%): dagli 867 milioni del 2014 si prevede di chiudere il 2015 a 1,1 miliardi di euro. In ascesa anche l’online, al raddoppio (+52%) grazie alla vendita di pacchetti di viaggio e biglietteria aerea. Incremento anche nei servizi del 15%, nel mobility and travel management (12%) e network Uvet (+10%). «Con il giro d’affari indiretto – ha commentato il presidente – si incrementerà del 3% fino a sfiorare 1,4 miliardi di euro».
Expo, una scommessa vinta
Il contributo maggiore è arrivato dai settori eventi, incoming ed Expo. Tredici i padiglioni gestiti da Uvet Lab: Usa, Argentina, Brasile, Uruguay, Ecuador, Colombia, Messico, Israele, Bahrain, Angola, Thailandia, Montecarlo e Spagna.
«Expo è stata una scommessa importante. Gestiamo diversi padiglioni, abbiamo assunto 600 persone e stiamo ottenendo buoni numeri: dei 600mila biglietti da noi acquistati, 500mila sono già stati venduti ed è in corso un’opzione per portare l’acquisto totale a 800mila biglietti, diventando così il terzo rivenditore ufficiale», specifica il presidente. «Quando ci siamo accorti che ne avevamo venduti solo 2.500 – riprende – Ci siamo riuniti e ci siamo impegnati al massimo. E ce l’abbiamo fatta».
Il target di riferimento è costituito prevalentemente da tour operator europei, associazioni imprenditoriali e di categoria attive sul territorio nazionale, grandi aziende italiane e multinazionali europee e americane. Molti biglietti sono stati trasferiti internamente alle sedi estere per la distribuzione a dipendenti, dealer, collaboratori e partner aziendali.
Sono state costituite società ad hoc per ottimizzare servizi e pacchetti turistici. Per il mercato statunitense Uvet Usa offre ai cittadini americani sia biglietti di ingresso a Expo 2015 che voli, stanze d’albergo, pacchetti culturali e turistici per visitare l’Italia.
Made in Uvet invece propone ai visitatori, insieme ai biglietti, “packages experience†dedicate al design, alla moda, al lusso, al lifestyle, all’enogastronomia, all’arte e alla cultura. Offrendo percorsi e crociere in tutta Italia, dall’isola di Capri all’Oltrepò pavese.
Da luglio si completa Tripitaly.it
L’innovazione digitale è al centro con Tripitaly.it, realizzato insieme con Digital Magics. La piattaforma sarà completamente live a luglio con un investimento iniziale di 2,5 milioni di euro e il prossimo anno 5 milioni. «Un modello B2B che sarà uno dei pilastri del turismo italiano», specifica Patanè, e il nuovo portale è stato presentato alle famiglie italiane più facoltose interessate a investire tra i 3 e 5 milioni.
Sempre della famiglia Uvet ecco World Heritage, nuova scommessa di Luca Patanè: si tratta di un tour operator che risponde alle esigenze di chi è attratto dal viaggio culturale, innovativo e mai banale. Grazie alla consulenza di Piergianni Addis, propone viaggi culturali e naturalistici per piccoli gruppi, itinerari ideati e accompagnati da esperti.
Infine è stata Fleet Management – una delle quattro aree in cui è stato diviso il gruppo (insieme a Business Travel, Uvet Amex e Uvet France) – a vincere la gara d’appalto per la gestione mobilità in tutto il mondo di Fca sostituendosi così, dal prossimo settembre, a Carlson Wagonlit.