MF – Venture capital, cresce l’attività. Ma non basta

MF – 15 luglio 2015.

Il Rapporto Vem indica 71 nuovi investimenti nel 2014 per 80 mln di valore. Aifi e Fondo Italiano preparano un marketplace

Venture capital, cresce l’attività. Ma non basta

di Stefania Peveraro

Sono senza dubbio più attivi i venture capitalist italiani, che nel 2014 hanno concluso 71 nuovi investimenti contro i 66 del 2013 per un totale complessivamente investito di circa 80 milioni dai 68 milioni dell’anno prima, tra operazioni di seed capital (ammontare medio di 0,3 milioni) e start-up (1,4 milioni). L’Ict ha rappresentato il 56% degli investimenti grazie al boom di applicazioni web e mobile. Sono questi i dati raccolti dal Venture Capital Monitor elaborato dall’Università di Castellanza in collaborazione con Aifi e presentati ieri nella sede dell’Associazione Italiana del Private Equity, Venture Capital e Private Debt. Ma se è vero che i venture l’anno scorso hanno lavorato effettivamente di più, è anche vero che si tratta sempre di ben poca cosa, se si fanno confronti internazionali. Ed è con l’obiettivo di aiutare questo mercato a crescere che il presidente di Aifi, Innocenzo Cipolletta, ha annunciato ieri che «l’Associazione, in collaborazione con il Fondo Italiano d’Investimento (che sta raccogliendo il suo fondo di fondi di venture capital, ndr), lancerà entro il prossimo novembre un sito internet destinato a diventare un punto di incontro tra investitori e start-up in cerca di capitali». Più nel dettaglio, ha spiegato il direttore generale di Aifi, Anna Gervasoni, «il sito sarà una sorta di marketplace nel quale gli investitori saranno osservatori, mentre le start-up potranno presentare il loro progetto di business secondo uno standard comune. L’eventuale deal verrà poi concluso al di fuori del sito, la cui finalità è quella di informare. E a questo proposito il sito conterrà anche un vademecum in cui si spiega passo passo come si struttura una start-up». Tornando ai dati del 2014, il Vem, che mappa soltanto gli investimenti iniziali condotti da soggetti privati (e quindi non le finanziarie regionali), indica che solo il 9% degli investimenti è stato condotto da soggetti stranieri e che il 41% degli investimenti (contro il 25% del 2013) è in coinvestimento tra operatori di venture, business angel e club deal. Gli operatori di venture più attivi si sono rivelati Digital Magics (9 operazioni), LVenture (6), P101 (4) e United Ventures (4), mentre tra gli altri operatori, quelli che hanno investito di più sono stati Club Italia Investimenti (13), Italian Angels for Growth (7), 56Cube (3) e Tim Ventures (3).

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