Lastampa.it – Alla scoperta di Makerland: a Monza l’artigianato digitale si trova all’ipermercato

Lastampa.it - 4 agosto 2015

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Alla scoperta di Makerland: a Monza l’artigianato digitale si trova all’ipermercato

Un punto vendita che è anche un piccolo fab lab, con la vista sui carrelli e il banco frigo. È il prototipo lanciato a pochi chilometri da Milano (nella città di Massimo Banzi) da una cordata guidata da Auchan e Talent Garden.

Un avamposto maker a fianco dei carrelli e del banco frigo. A due passi da Milano, le stampanti 3D, il fai-da-te digitale, l’elettronica da piccoli (e grandi) inventori sono sbarcati tutti al centro commerciale. Fuori dalla nicchia e alla portata di pensionati e famiglie. È la sfida di Makerland, il primo negozio italiano dedicato alla cultura e all’artigianato digitale che sia mai stato incastonato in un ipermercato. In questo caso l’Auchan di Monza. Forse non a caso nella città dove è nato Massimo Banzi, il papà di Arduino, la scheda hardware che ha fatto e fa da fondamenta per il mondo open source e l’esercito dei maker. Il punto vendita ha aperto il 28 luglio e ha già colpito nel segno. “Le vede? Quelle macchie sulla vetrina – ci suggerisce uno dei tecnici – sono le impronte dei nasi di chi, all’inizio da fuori, si avvicina per vedere”.

Più di un negozio  

A mettere in piedi il progetto, insieme ad Auchan, c’è una vera cordata: gli specialisti del coworking di Talent Garden in cabina di regia, Opendot che ha curato design e formato del punto vendite, e poi Gallerie Commerciali Italia e Sharazad a supporto della comunicazione e dei rapporti con i partner. Quello di Monza è in realtà qualcosa a metà strada tra un negozio e un fab lab. Un posto dove andare per comprare stampanti 3D e kit e accessori per l’artigianato 2.0, ma anche dove trovare materiali e supporto per realizzare il proprio progetto. “Non è uno spazio pensato per addetti ai lavori – spiega Damiano Ramazzotti di Talent Garden – e ci sono cose per esperti, come il sensore touchpad per Arduino programmabile. E cose per tutti come i Littlebits, questa sorta di Lego del futuro che permettono di fare quasi qualunque cosa”.

Esperimento per un anno  

Viste le difficoltà incontrate dalla stampa 3D per affermarsi fuori dalla cerchia dei geek e al di là di poche applicazioni più tecniche, non è facile prevedere se Makerland avrà l’effetto sperato da chi lo promuove. “Abbiamo deciso di prenderci un anno per sperimentare – prosegue Ramazzotti – e grazie ad Auchan non abbiamo ansie di fare subito i miliardi. Il progetto è temporaneo, e durerà senz’altro un anno. Se non continuerà anche dopo, non è che avremo fallito. Ma Certo: l’obiettivo è quello di trovare un modello sostenibile per il mondo maker, farlo crescere e diffonderlo anche tra un pubblico non specialista”.

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