Il Giorno – 21 agosto 2015
Casa intelligente: la scommessa di Almadom.us
Innovativo controllo domotico
di Giuseppe Purcaro
VUOI FARE impresa? Vuoi investire in nuove tecnologie? La casa intelligente è la nuova frontiera.
Se è vero che secondo una ricerca realizzata ad aprile 2015 dal Politecnico di Milano («L’innovazione crea impresa»), il 50% dei proprietari di casa dichiara di essere intenzionato ad acquistare prodotti per la casa intelligente, allora i
due giovani imprenditori bergamaschi, Marco Zanchi e Alessandro Benedetti, hanno visto giusto. Arrivando sul mercato con un’azienda del tutto nuova (Almadom.us), che propone un sistema, facile e a costi umani, per controllare luci, termostati, prese, tapparelle e valvole delle nostre abitazioni.
Si tratta di un dispositivo multimediale che si inserisce all’interno delle scatole elettriche, sostituendo gli interruttori.
SI POSSONO cosi programmare l’accensione o lo spegnimento delle luci, la temperatura del riscaldamento (in modo più puntuale rispetto agli attuali sistemi di telecontrollo), oppure ancora conoscere il consumo dettagliato di
energia elettrica, del frigorifero piuttosto che della lavatrice o del forno.
E’ un sistema «tutto in uno», facile da usare e da installare, e ha come obiettivo ridurre le bollette di luce e gas fino a 700 euro l’anno, con attenzione particolare all’ambiente.
«E in più, costa poco», sottolinea Alessandro Benedetti. Che aggiunge: «Il mercato in questo
settore, promette bene. Sia io che Marco siamo sviluppatori di software e abbiamo riscontrato, grazie anche all’incubatore d’impresa Digital Magics, che la gente è sempre più alla ricerca di modo per risparmiare sulle bollette della luce e più ancora, del riscaldamento.
E’ vero che alcune compagnie elettriche hanno dispositivi sperimentali per misurare il consumo elettrico della abitazione, ma Almadom.us è più precisa: quale vantaggio per una massaia, conoscere se consuma di più il frigorifero piuttosto che la lavastoviglie e rimodularne l’accensione? ».
NELLA NEO IMPRESA dei due giovani imprenditori di Bergamo, figura, come socio, anche Mario Molinari, co-fondatore di Sorgenia. «La nostra impresa – aggiunge Zanchi – vuole rendere più intelligenti piccoli e medi appartamenti, gli uffici delle piccole imprese e le case vacanze. Vogliamo ridurre ogni anno, le bollette di luce e gas da 300 fino a 700 euro e le emissioni di anidride carbonica di 700 chilogrammi Impieghiamo un software intelligente, puntiamo a sensori in tutte le stanze dell’abitazione, e abbiamo costruito un monitor per tenere sotto controllo l’energia consumata.
L’impianto di Almadom.us si adegua inoltre alle abitudini degli utenti, senza modificarle, e agisce in autonomia, migliorando il comfort di chi abita nelle nostre case. Inoltre è utilizzabile anche da chi non ha dimestichezza con iphone e smartphone».
Dalla fondazione quasi per gioco ai primi palcoscenici internazionali
di Giuseppe Purcaro
QUANDO le giovani imprese bergamasche sbancano all’estero. Almadom.us era infatti in compagnia di altre tre neo aziende italiane lo scorso fine giugno, a Losanna, in Svizzera, all’Alpine High Tech Venture Forum, evento supportato dal programma di investimento europeo, Eureka. Almadom.us ha presentato il proprio progetto a oltre 50 investitori internazionali. Ma non è tutto: la società creata da Marco Zanchi e Alessandro Benedetti, è stata selezionata per l’edizione «Spring 14», del programma Lisbon Challenge. Scelti tra oltre 500 startup innovative provenienti da tutto il mondo, Zanchi e Benedetti – finalisti con altri 29 team – hanno trascorso tre mesi a Lisbona e sono stati seguiti da mentori imprenditori anziani, frequentando eventi e laboratori. «Siamo nati per gioco – dice Benedetti – . Avvicinando lo smartphone a un interruttore a muro, abbiamo notato che era delle stesse dimensioni e ci siamo chiesti perchè non esistesse uno schermo tattile al posto degli interruttori. Al quel punto, abbiamo iniziato a studiare il sistema». L’Italia sarà il mercato di testaggio, per poi lanciare il prodotto sul mercato europeo e Usa. «Si si vuole fare impresa – conclude l’imprenditore orobico – in Italia gli spazi sono ancora infiniti».