Yahoo! Finanza Italia – 26 ottobre 2012
http://it.finance.yahoo.com/notizie/easybaby-startup-per-genitori.html
Quando famiglia e figli fanno bella la startup
Con Easybaby Lorenza Minola ha reinventato la sua carriera passando dalla consulenza aziendale ai servizi per mamme e bambini
di Maria Rosaria Iovinella
Curriculum da campionessa e cuore di mamma: il binomio è vincente per Lorenza Minola, imprenditrice e startupper, che nel 2007 ha fondato Easybaby Marketing Solutions s.r.l, una società che sviluppa soluzioni di marketing nel settore bambini/genitori ed è editore del portale easybaby.it e del canale televisivo Easybaby in onda su Sky da novembre 2010 (canale 137). Un’ascesa forte quella del canale che, dopo tre anni di lavoro sullo sviluppo, ha chiuso una partnership con Fox e firmato con Sky un accordo per la messa in onda e che ora punta al posizionamento sul mercato internazionale. Il curriculum di questa professionista, classe ‘71, parla da solo: laurea in Bocconi, consulente a Londra, poi gli anni in McKinsey, colosso internazionale della consulenza strategica. Un percorso esemplare ma da cui Lorenza si è affrancata per inseguire i suoisogni di imprenditrice ed editore nel settore dell’infanzia: per la serie “si può fareâ€. A patto di avere grandi capacità e anche l’intelligenza di leggere i bisogni di un mercato, quello della famiglia e della genitorialità , che mai andrà in crisi, al netto della denatalità galoppante che affligge il Paese. Yahoo! Finanza ha intervistato Lorenza Minola, che spiega anche prospettive e sviluppo di Easybaby, startup in pieno sviluppo nel venture incubator privato Digital Magics.
Easybaby parla al mondo delle mamme e delle famiglie: una startup così la crea una donna perché prevale l’interesse, anche personale, verso questi temi, o pensa che una scelta imprenditoriale sia tale in assoluto come risposta a una domanda di mercato?
“Ho iniziato a fornire informazioni alle mamme sul web nel 2000, 3 anni prima che nascesse la mia prima figlia. Per me sostenere le madri è stata una scelta professionale ancora prima che una risposta a esigenze e gusti personali. Ho sempre creduto nell’esigenza delle stesse di essere informate, nell’opportunità di fornire alle donne con figli dati e pareri di esperti, sostegno e condivisione e alle aziende una vetrina non commerciale, ma di servizio, dove un brand può sottolineare la propria vocazione a supporto della genitorialità “.
Laurea a 23 anni in Bocconi, consulente aziendale a Londra, poi in McKinsey: crede che il suo percorso sia esemplificativo degli step che una donna deve percorrere per arrivare a essere credibile in un mondo in cui spesso i finanziamenti e le opportunità li concedono gli uomini?
“Sicuramente sono elementi che danno fiducia e che mi hanno consentito di ottenere investimenti da incubatori di startup innovative – come Digital Magics – business angel e multinazionali. Per una donna che si propone come imprenditore diventano fondamentali, perché i pregiudizi di genere permangono soprattutto per i ruoli in cui sono richieste anche competenze finanziarie”.
Era tra le sole 10 donne sui 220 consulenti in azienda: come si valuta il momento giusto per uscire da una realtà così solida e gratificante per tentare la strada imprenditoriale?
“McKinsey è stata per me una scuola senza eguali, non solo in termini di competenze, ma anche di professionalità e team work. Nel 2000 è stata la ‘febbre per Internet‘ a farmi uscire. Era un nuovo mondo a cui non si poteva resistere, anche se qualche mese dopo sarebbe crollato il Nasdaq”.
L’accordo con Sky per la messa in onda è uno degli ultimi passi della sua avventura: può raccontare quali sono stati i passaggi più importanti nei precedenti tre anni di lavoro e sviluppo, al netto di un mercato sfavorevole?
“L’avventura televisiva ha richiesto un’incubazione lunga, Easybaby non fa parte di un grande gruppo editoriale e alla piattaforma occorreva una ‘due diligence’ accurata. Allo stesso tempo, far partire un canale Tv richiede investimenti importanti e io ho dovuto affiancare al mio incubatore storico, Digital Magics, e ai miei business angel, anche due multinazionali del mondo Tv”.
L’obiettivo a medio termine è la localizzazione del canale sul mercato internazionale: esisteranno delle versioni nazionali del canale?
“Il mercato internazionale è molto variegato in termini di piattaforme e modalità di fruizione. Il mio obiettivo è replicare il canale in altri Paesi. Oltre a questo, stiamo parlando con vari distributori italiani ed esteri per vendere singoli programmi, a canali o editori VOD”.
Crede ci sia una via italiana nel fare business con un tema così universale, i bambini e la famiglia, ma anche molto ancorato ai modelli educativi nazionali?
“L’italiano è storicamente un imprenditore creativo e orientato ai mercati esteri. La nostra vocazione è fare contenuti originali che affondino le radici nella nostra cultura, ma possano avere carattere internazionale, trasmissioni di qualità riguardanti i figli e la famiglia, che noi italiani sentiamo così tanto. I nostri programmi sono realmente di servizio: se Easybaby, il primo canale per mamme e papà , non poteva che nascere in Italia, speriamo che anche negli altri Paesi ne apprezzino il valore”.
Madre di due figlie e donna che lavora ad alto livello: le discussioni sui temi della conciliazione tra lavoro e famiglia le trova appassionanti e obiettivamente utili, o crede che spesso siano un esercizio sterile che raramente si tramuta in prassi?
“Si tratta di un tema fondamentale a cui non viene dedicata sufficiente attenzione, basti vedere l’eco che ha avuto il nostro programma Mamme in carriera, il primo ad affrontare il tema e a cercare di dare soluzioni per il quotidiano. Mi piacerebbe poter partecipare a una tavola rotonda con Confindustria e il Ministro Fornero su come migliorare la vita delle mamme lavoratrici italiane. Se le donne fossero più supportate, avrebbero la possibilità di proseguire nel percorso di carriera e avremmo più donne con incarichi importanti, invece di risultare sempre ultimi nelle classifiche europee per percentuali di donne nelle posizioni di rilievo delle aziende”.