Wired.it – 56Cube, un incubatore per l’Italia del Sud

Wired.it – 6 novembre 2012

http://italianvalley.wired.it/news/2012/11/06/56-cube-incubatore-digital-magics-123456.html

56Cube, un incubatore per l’Italia del Sud

Avrà sede nella provincia di Salerno e sarà strettamente legato all’università. L’obiettivo è incubare venti startup nei prossimi tre anni

di Silvio Gulizia

Perché aprire un incubatore per startup al Sud? L’abbiamo chiesto a Gennaro Tesone, fondatore e Ceo di 56Cube, l’acceleratore nato per volontà di Nexsoft, cofondato da TechinTouch, di cui è socio fondatore, e Digital Magics a Fisciano, in provincia di Salerno. “Il vantaggio, a parte quello classico di operare sul territorio – ci ha spiegato - è che qui si riescono a trovare tantissimi talenti con voglia di fare e che sono abituati a stare in trincea, personalità elevate e a prezzi competitivi”. Tesone, 37enne napoletano, ha scommesso sul contesto dell’Università di Salerno, con cui è prevista una forte sinergia. 56Cube sarà presentata il 7 novembre durante TechnologyBiz 2012, evento dedicato all’Ict e all’innovazione presso la Mostra D’Oltremare di Napoli.

Quando e perché è nata l’idea di aprire una sede al Sud?

“Io sono napoletano. Io e i miei soci siamo imprenditori del Sud. Quando Nexsoft ha iniziato a lavorare a questo progetto il coinvolgimento di Digital Magics, che ne è cliente, è stato immediato. Siccome anche loro erano intenzionati ad aprire al Sud, ci siamo incontrati e abbiamo deciso di fare una cosa insieme”.

Ci sono molti startupper del Sud. Sembra quasi che abbiano una particolare predisposizione. C’entra qualcosa il fatto che in Meridione ci sia meno lavoro?

“Qui ce ne sono anche troppi di startupper, perché c’è una carenza di impiego standard. Il settore dell’Ict è un po’ diverso perché si può girare il mondo anche in modo virtuale. Forse anche per questo non ho trovato molti con la volontà di restarsene a casa”.

Di Fisciano non conoscevo l’esistenza. Perché avete scelto questo posto?

“Perché è vicino all’Università di Salerno che è molto vivace e lavora in modo verticale nel settore dell’information technology. È un grossissimo centro di impatto, ma per una società che nasce da zero è complicato da gestire. Salerno e provincia rappresentano un terreno molto fertile, tutti qui ci vengono dietro, ci danno una mano e ci ascoltano. Su Napoli ci sarebbero state più difficoltà perché ci sarebbe stata maggior concorrenza all’interno dell’Università, che per noi è una spalla fondamentale”.

Quante startup pensate di riuscire a trovare?

“Puntiamo a farne cinque per un ciclo di tre anni così da arrivare a una ventina di startup in gestione. Le nostre prime due startup sono You-ng, progetto di editoria indipendente direttamente finanziato dagli utenti e fondato da Germano Milite, e SkillMe, network digitale di professionisti fondato da Danila Autuori”.

Dopo Fisicano aprirete anche in altri posti?

“Aprire al Nord sarebbe sbagliato e inutile, mentre un’altra sede al Sud anche dal punto di vista della mentalità può avere senso. In ogni caso da qui possiamo rivolgerci a tutto il Meridione. Non vediamo l’incubatore come la possibilità di dare un posto fisico a una società che non ha una sede, ma quanto l’opportunità di offrire un supporto manageriale che qui è difficile da trovare. E ovviamente di finanziare progetti interessanti nel settore digitale con feed adeguati”.

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