Wired.it – Di cosa parlano i giornali quando scrivono di startup?

Wired.it – 17 giugno 2014

http://www.wired.it/economia/start-up/2014/06/17/startup-giornali/

Di cosa parlano i giornali quando scrivono di startup?

Expert System e Digital Magics hanno condotto un’analisi semantica su oltre 1.200 articoli pubblicati dal ’92 ad oggi

di Francesco Ciaraffo

Oggi potere un’azienda nuova e giovane, Mark Zuckerberg Google. Nessun errore di impaginazione, solo un tentativo di formare una frase di senso compiuto (e non ci sono riuscito) con le parole più usate in relazione al termine startup (o con la versione con il trattino start-up) su i 1.222 articoli pubblicati sull’argomento dal 1992 ad oggi. Tanti sono i pezzi giornalistici che contengono il termine su un totale di 1,9 milioni analizzati da Expert System e Digital Magics per la ricerca “L’evoluzione del termine startup sulla stampa”. Digital Magics, incubatore certificato di startup innovative, ed Expert System, azienda che opera nel settore della tecnologia semantica, hanno preso poco meno di 1,9 milioni di articoli in lingua italiana apparsi negli ultimi 22 anni per controllare in quanti di questi apparisse la parola startup. Se fino al 2010 il numero non è rilevante, la presenza registra una forte accelerazione dal 2011, quando si passa da un numero inferiore di50 articoli ai 350 del 2013. Ma cosa si parla quando si scrive di startup? Non sarà certo indicativo per definire cosa sia una startup, ma è utile sottolineare come il personaggio più citato nei 1.222 articoli in cui il termine è presente sia Mark Zuckerberg, l’inventore di Facebook. Al secondo posto si piazza il presidente Usa, Barack Obama, e al terzo il fondatore di Apple, Steve Jobs. Il primo italiano (6° posto) è Silvio Berlusconi. Tra le organizzazioni citate dominano i big mondiali della tecnologia e del web: prima Google, seconda Apple, terza Microsoft. La prima italiana è Piazza Affari (5° posto), mentre Intesa San Paolo si piazza 7°. Ma dove si parla di startup? Tolta l’Italia che è presente in quasi tutti gli articoli, troviamo, nell’ordine, Milano, Stati Uniti, Silicon Valley ed Europa. Tra le città, oltre al capoluogo lombardo, emergono Brescia, Roma, Torino e Bologna (assenti le città del sud). Prendendo in considerazione tutti i fattori fin qui analizzati, ma riferendoli solo da gennaio 2013 ad oggi, il termine è associato principalmente a Marissa Mayer (a.d. di Yahoo da luglio 2012) e a Mark Zuckerberg, mentre diminuiscono le citazioni relative a Larry Page, fondatore di Google, e Silvio Berlusconi; restano ai primi tre posti Google, Apple e Microsoft (confermando il trend generale) e Samsung guadagna qualche posto. La parola continua a essere collegata principalmente alle stesse località geografiche già evidenziate. Emerge quindi una situazione abbastanza consolidata, almeno per quanto riguarda i protagonisti, le aziende e luoghi più interessati al mondo delle startup. Tra i verbi più usati, oltre a quelli generici come potere, fare estare, si trovano quelli più caratteristici dell’ambito imprenditoriale: creare, nascere, investire, realizzare, fondare,sviluppare… Ma cosa si crea? Dall’analisi emerge che, indipendentemente dal soggetto, si possono creare posti di lavoro, occupazione,piattaforme, valore. Il verbo realizzare appare collegato fondamentalmente a qualcosa di concreto (un progetto, un prodotto o un prototipo), ma anche a elementi più astratti (un sogno, un’idea).  Se si considerano i sostantivi, gli aggettivi e gli avverbi più frequenti in relazione al termine startup emerge ancora più forte questo senso della nascita di un’azienda (o impresa, società, progetto) nuova e giovane, oggi. Risaltano inoltre altri concetti significativi, e tipicamente associati a quello di startup, comegiovane, idea, innovazione. Molta importanza rivestono termini propri dell’ambito tecnologico (internet, rete, web, digitale, sito, online, tecnologia, app, software, smartphone, mobile) probabilmente perché le startup che destano l’attenzione dei media sono quelle che sviluppano servizi e prodotti digitali. Non mancano nemmeno termini legati al contesto economico: una startup è associata ai concetti di mercato, lavoro, business,capitale, investimento, cerca spesso l’aiuto di una banca, uninvestitore, un finanziamento, di venture capital ed è guidata da un imprenditore, un fondatore, un manager, un presidente o un amministratore delegato.

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