Repubblica.it – 29 aprile 2015
Lo smartphone al centro di tutto
di Sara Ficocelli
Appartiene al gruppo Digital Magics la startup che ha inventato AppMeter, applicazione che misura la qualità percepita dagli utenti nell’uso di app per smartphone. I dati raccolti permettono di effettuare diverse verifiche sul corretto funzionamento delle applicazioni, sulla sicurezza dei dati gestiti, sull’usabilità , sul consumo batteria. Questa app non impatta sul funzionamento dello smartphone, non produce traffico dati eccessivo (circa 150kbyte al giorno) e non accede alle informazioni riservate degli utenti.
Solo è invece un Pos virtuale che consente a qualsiasi impresa, commerciante e professionista provvisto di una partita Iva di accettare pagamenti con carte di credito e di debito senza dover strisciare la carta in un supporto fisico, come avviene nei Pos tradizionali. Basta comporre e condividere un link web al proprio profilo pubblico verificato con i clienti, e pagare comodamente da qualsiasi dispositivo: uno smartphone, un tablet o un computer. I vantaggi? Nessuna applicazione da scaricare e nessun hardware da utilizzare. Nessun costo di attivazione e nessun canone mensile.
Frutto di giovani menti è anche la Applicazioni bene comune Srls, creata da alcuni ragazzi di Bari proprio grazie a un finanziamento a fondo perduto dal comune della loro città (bando soft economy), e specializzata nello sviluppo di software per la facilitare la partecipazione ai processi democratici (una per tutte, la app per la preiscrizione alle elezioni primarie). “Le difficoltà principali nel far partire una startup – spiega Alessandro De Grandi, ideatore di Garoo, specializzata in sviluppo di software cloud, settore IT – sono date dalla burocrazia, lenta e complicata, oltre che dalle alte spese di gestione da sostenere. Ma l’Italia ha un grande potenziale: il capitale umano, spesso sottovalutato. La forza intellettuale e la creatività ci contraddistinguono in tutto il mondo”. Glaamy è invece una app mobile per la prenotazione di trattamenti di bellezza last-minute nei beauty salon. Fondata e registrata come startup innovativa da Cinzia Carta, oggi è composta da 5 persone. Si tratta di un progetto cofinanziato dall’Unione Europea con voucher erogato da Sardegna Ricerche. PetMe è infine la prima startup dedicata al pet sitting. Su PetMe chi possiede animali domestici o esotici e ha difficoltà a occuparsene in un determinato periodo per motivi di lavoro, trasferte o vacanze, può trovare il pet sitter ideale a cui affidarli in sicurezza. La piattaforma, oltre a rappresentare un punto di incontro tra pet sitter e padroni, include anche veterinari, educatori, strutture alberghiere pet-friendly e tanto altro ancora.