Corriereinnovazione.corriere.it – Il negozio-fablab che fa entrare la stampa 3D nei centri commerciali

Corriereinnovazione.corriere.it - 3 agosto 2015

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Il negozio-fablab che fa entrare la stampa 3D nei centri commerciali

Aperto a Monza grazie a una collaborazione tra Auchan, Gallerie Commerciali Italia e Talent Garden permette di utilizzare (e acquistare) le nuove tecnologie digitali.

di Giulia Cimpanelli 

La fabbricazione digitale e il making «sbarcano» nei centri commerciali. Si chiama Makerland il primo retail store dedicato al mondo del nuovo artigianato e alle sue tecnologie, inaugurato il 28 luglio nel centro commerciale Auchan di Monza. Nato dalla collaborazione di Auchan e Gallerie Commerciali Italia con Talent Garden, Sharazad, Opendot e Gummy Industries, è uno spazio dove scoprire la realtà del making e utilizzare le sue nuove tecnologie, oltre a poter acquistare kit, schede elettroniche, stampanti 3D, oggetti da personalizzare e prodotti creati dai maker. È anche un luogo d’incontro e confronto: lo spazio offre servizi di consulenza per le lavorazioni con le stampanti 3D e i macchinari lasercut.

Da Makerland, inoltre, saranno organizzati eventi dedicati al grande pubblico per diffondere la cultura maker sia tra gli adulti che tra i bambini. Diverse le curiosità legate al progetto. Prima di tutto: come si sono incontrati due mondi così lontani come il making e l’innovazione e la grande distribuzione organizzata? In altre parole: com’è nato Makerland? «E’ stato Auchan a venirci a cercare, nella figura di Luca Previato», racconta Damiano Ramazzotti, chief operating officer di Talent Garden. Makerland è nato in seno a Creative Attitude del Gruppo Auchan, programma che incoraggia i dipendenti a sviluppare idee innovative: «Inizialmente Luca ci ha proposto di aprire uno spazio di coworking in un centro commerciale: abbiamo risposto che non era possibile e abbiamo pensato a un Fablab. – continua – I nostri partner di Opendot hanno rilanciato con l’idea di un retail di progettazione digitale». Che, oltre a essere lungimirante e innovativo, risponde a una domanda e un bisogno preciso: «Che cosa manca al mondo making? La sostenibilità economica – prosegue Ramazzotti – Makerland è un complemento al Fablab, che lo rende autosufficiente».

A caccia del business model

Il «negozio fablab», infatti, potrebbe essere la chiave risolutiva del più annoso problema del settore: il modello di business. Makerland diventa un vettore di sostenibilità economica per il mondo del making: «Perché solo così questo mondo potrà conquistare il mondo», commentano i partner. Nel negozio, infatti, il maker può mettere il suo prodotto in vendita, metterlo davanti agli occhi di persone che difficilmente lo avrebbero incontrato. Da Makerland, inoltre, chiunque potrà creare i suoi oggetti personalizzati: «Un bambino che entra può provare con un tablet a disegnare un giocattolo e stamparlo in 3d, – prosegue Ramazzotti – il professionista può creare la propria agenda personalizzata e gli sposi realizzare le partecipazioni di matrimonio». Non solo, Makerland è un progetto scalabile e ripetibile. «Makerland di Monza è il primo test in franchising, – spiega Francesco Alfieri, direttore commerciale di Auchan Italia – dove Auchan è il franchisee e Talent Garden è il franchisor. Lo store è gestito da Auchan su uno spazio reso disponibile da Gallerie Commerciali Italia».

Il progetto

Se il progetto decollerà verrà certamente diffuso in altri centri Auchan e, perché no, anche al di fuori delle gallerie commerciali: «Abbiamo già ricevuto alcune richieste di persone che vorrebbero aprirne uno in franchising», spiegano i fondatori. Ma Auchan non si limita al making. L’innovazione fa parte del Dna dell’azienda: «A livello di Gruppo e in Italia, – continua Alfieri – siamo convinti che l’innovazione sia un’importante fonte di crescita e di progresso: con 49 ipermercati, 45 centri commerciali e oltre 180 milioni di visitatori l’anno, siamo una realtà italiana chiamata ad innovare». Con progetti come il programma globale d’innovazione partecipativa denominato «Creative Attitude». In Italia, i progetti innovativi sviluppati all’interno di «Creative Attitude» riguardano l’innovazione nel commercio (per esempio l’idea di aver inserito in quattro ipermercati ingredienti e accessori per la «birra fai da te»; l’idea di aver inserito il congelato sfuso e il casaro che fa a mano le mozzarelle); l’innovazione nei servizi ai clienti (come nel caso della App Auchan la prima in Italia che ha permesso, già dal 2013, di effettuare in un’unica sola soluzione il self scanning, l’offerta di informazioni commerciali e promozionali, il mobile payment della spesa; e del servizio bikesharing nell’Auchan di Bergamo); innovazione trasversale come nel caso delle Power Bumps, la prima installazione di dossi che producono energia in test presso il Centro Commerciale Auchan a Rescaldina e di Makerland.

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